Vuelta a España 2018, Presentazione Squadre: dalla Ag2r alla UAE, l’analisi di ogni formazione
Ormai ci siamo, domani inizia la Vuelta a España 2018. Le 18 squadre WorldTour più le quattro Professional che hanno ricevuto una WildCard sono pronte alla sfida che dal 25 agosto al 16 settembre catalizzerà la maggior parte delle attenzioni del mondo ciclistico (malgrado in contemporanea ci saranno numerose altre corse). L’ultimo GT stagionale rappresenta da ormai circa venti anni a questa parte la possibilità per i grandi delusi della stagione di riscattarsi, spesso sfidando alcuni dei grandi vincenti sino a quel momento.
Quest’anno non farà eccezione, anche se saranno soprattutto i vogliosi di rivincita ad essere la via. Reduci da infortuni o da preparazioni che non gli hanno permesso di brillare come voluto, saranno in molti a voler cercare sulle strade iberiche quei successi che non hanno ottenuto, o non quanto sperato, nei mesi precedenti. Un discorso che vale per gli uomini di classifica innanzitutto, ma più in generale chiaramente per tutti coloro che sono al via, considerando anche gli interessi e le ambizioni delle varie formazioni iscritte. Facciamo dunque il punto della situazione squadra per squadra, in ordine di dorsale.
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Presentazione Squadre Vuelta a España 2018
Bahrain – Merida
La stella è chiaramente Vincenzo Nibali, ma il siciliano arriva dall’infortunio al Tour ed è quantomeno complicato immaginarlo in grado di lottare per il successo finale. Per lui più probabile la ricerca di qualche tappa con il crescere della condizione in una preparazione mirata per il Mondiale di Innsbruck 2018. Lo Squalo dello Stretto lascia dunque i gradi di capitano sostanzialmente a Ion Izagirre, che con il fratello Gorka al fianco ha una buona carta da giocare, supportato dall’esperienza di Franco Pelizotti e dalla freschezza di Hermann Pernsteiner e Mark Padun. A completare la selezione due carte interessanti come Ivan Garcia Cortina e Luka Pibernik, che per i successi parziali potranno cercare di dire la loro nelle frazioni miste.
Ag2r La Mondiale
Orfana di Romain Bardet, la compagine transalpina si presenta senza grandissime carte per la generale, nella quale comunque Alexandre Geniez potrebbe cercare un buon piazzamento, anche grazie alle fughe bidone. Con Tony Gallopin e Alexis Gougeard la squadra si garantisce un discreto potenziale offensivo nelle farzioni miste, con le fughe da lontano che la vedranno probabilmente spesso protagonista anche grazie a corridori agressivi come Mickael Cherel, Ben Gastauer e Nans Peters, mentre per Julian Duval, convocato all’ultimo, spetta il compito di farsi notare nelle frazioni più semplici.
Astana Pro Team
Tra i pochi a caccia di conferme ci sono sicuramente Miguel Angel Lopez e Pello Bilbao, autori entrambi di un grande Giro, concluso rispettivamente in terza e sesta posizione. Difficile pensare possano entrambi ripetere l’exploit, ma con l’importante supporto che la formazione kazaka gli offre rappresentano una delle coppie più temute, con il colombiano che potrebbe cercare di fare il salto di qualità, tenendo il basco come ottimo luogotenente. Occhio anche a Jan Hirt, che sulle tre settimane ha già mostrato ottime cose. Oltre a due faticatori come Nikita Stalnov e Andrey Zeits, al servizio dei capitani anche Dario Cataldo e Omar Fraile, due esperti cacciatori di tappe che non vorranno lasciarsi sfuggire l’occasione quando la squadra gli concederà spazio.
BMC Racing
Fermo dal giorno del ritiro al Tour, Richie Porte è uno dei pezzi da novanta di questa edizione, anche se la sua condizione è tutta da valutare, tanto che strizza apertamente l’occhio al Mondiale. Se non dovesse riuscire a fare classifica, c’è sempre Rohan Dennis che potrebbe cercare di migliorare quanto fatto al Giro, corso nei dieci sino a due giorni dal termine, anche se il percorso sembra meno adatto. L’australiano è comunque il grande favorito delle crono, che sarebbe già un ottimo risultato. Come possibile alternativa attenzione a Dylan Teuns, per il quale il percorso è invece ideale (anche se gli manca ancora l’esperienza sulle tre settimane), mentre Nicolas Roche sembra a sua volta possibile candidato a qualche successo parziale, con fuga o sprint ristretto, ma non di più. Se si confermerà l’assenza di un uomo di classifica, tappe nel mirino anche di Alessandro De Marchi, che potrebbe animare le fughe di montagna assieme a Joey Rosskopf. Lavoro di esperienza atteso invece da Brent Bookwalter e Francisco Ventoso, dai quali non è da escludere qualche sorpresa.
Bora – Hansgrohe
Doppio obiettivo per la formazione tedesca: le tappe con Peter Sagan, la classifica con Rafal Majka, ma anche Emanuel Buchmann e Davide Formolo. Mentre lo slovacco correrà da capitano nelle poche frazioni pianeggianti, testando sornionamente la gamba in salita nelle altre, i suoi tre compagni hanno tutti buone possibilità di emergere in classifica, con la strada che potrebbe stabilire le gerarchie con il passare dei giorni. Nelle tappe intermedie buone possibilità anche per Jay McCarthy, corridore coriaceo e veloce che potrebbe trovare un suo spazio in una squadra comunque già affollatta. Meno possibilità per Marcus Burghardt, Lukas Postlberger e Michael Schwarzmann, che tuttavia non bisogna sottolineare.
Groupama – FDJ
Thibaut Pinot vuole riscattare la tremenda delusione del Giro con una Vuelta di alto livello. A lungo fermo, il francese è tra gli uomini di classifica tra i pochi che hanno potenzialmente potuto prepararsi bene, tanto da essere tra i più temuti dai rivali, che spesso fanno il suo nome. In salita la squadra lo assisterà con Rudy Molard e Georg Preidler, altrimenti uomini da fughe, mentre in pianura spazio a Marc Sarreau e Benjamin Thomas, pronti a gettarsi nella mischia delle volate. Compiti di gregariato per l’esperto Mickael Delage e il giovane Vincent Léo.
Lotto Soudal
Come spesso succede, tappe nel mirino della Lotto Soudal. La formazione belga si schiera ancora una volta senza uomo di classifica, ma stavolta anche senza un velocista di riferimento. Tiesj Benoot è la carta migliore, con la possibilità da non escludere completamente anche di un buon piazzamento finale, vista la sua poliedricità, ma anche corridori come Victor Campenaerts e Thomas De Gendt lasciano buone speranze, senza dimenticare Sander Armée, vincitore lo scorso anno. Tra gli uomini da fughe ci saranno anche il decano Maxime Monfort e la promessa Bjorg Lambrecht, che potrebbe a sua volta tentare una discreta classifica per testarsi. Jelle Wallays e Tosh Van Der Sande proveranno a dire la loro nelle tappe più semplici.
Mitchelton – Scott
Agli avversarsi potrebbe sembrare di vedere doppio: i gemelli Yates sbarcano alla Vuelta con grande voglia di riscatto dopo le rispettive delusioni a Giro e Tour. Modalità diverse (Simon ha dominato fino al naufragio del Colle delle Finestre, mentre Adam in Francia si è visto poco o nulla), ma stessa voglia di trovare in Spagna la strada per la consacrazione. Classe 1993, i due britannici hanno mostrato quest’anno grandi cose, pur mancandogli la continuità per finalizzare in pieno. Obiettivo che vogliono centrare a Madrid, se non vincendo perlomeno andandoci vicino. Al loro fianco ci saranno soprattutto Jack Haig e Damien Howson, senza dimenticare l’esperto Michael Albasini e il tutto fare Alexander Edmonson, che avranno a loro volta qualche spazio per provarci. In una squadra pronta a brillare quasi ogni giorno, ci saranno poi anche Luka Mezgec e Matteo Trentin, che negli arrivi allo sprint saranno tra i più temuti vista la capacità di unire resistenza e velocità.
Movistar
Per molti il grande favorito, Nairo Quintana spera di ripetere quanto fatto nel 2016, quando si presentò alla Vuelta dopo aver corso il Tour, trovando in Spagna nuove energie e una freschezza inattesa. Il colombiano avrà in Alejandro Valverde una spalla eccezionale, con il murciano che ha già volentieri ceduto i gradi al giovane compagno, preferendo puntare alle tappe e prepararsi al Mondiale, ultima occasione per lui per conquistare quell’oro sinora solo inseguito. Elementi preziosi saranno anche Richard Carapaz, rivelazione del Giro, che potrebbe sorprendere ancora, e Andrey Amador, altro con licenza di stupire. In una squadra di alto livello spazio anche per Winner Anacona e Nelson Oliveira, papabili per qualche successo parziale partendo da lontano, con Daniele Bennati e Imanol Erviti a scortare i capitani in pianura. Per l’italiano, da non escludere qualche incursione in volata.
Quick-Step Floors
Autore sinora di una stagione eccezionale, Elia Viviani vuole continuare il suo slancio in terra iberica. In una formazione che per le salite presenta comuque uomini interessanti come Laurens De Plus e soprattutto Enric Mas, papabile per un piazzamento nei 10-15, l’obiettivo principale sarà comunque dare al veronese il maggior supporto possibile grazie in primis a Michael Morkov e Fabio Sabatini, con i vari Dries Devenyns, Pieter Serry e Kasper Asgreen a dare a loro volta contributo ai capitani in base alle circostanze.
Dimension Data
Impalpabile al Giro, Louis Meintjes si presenta alla Vuelta per ritrovare le sensazioni che sinora ne fanno la promessa africana per i grandi giri. Al suo fianco in salita ci sono elementi come Igor Anton, Steve Cummings, Ben King Merhawi Kudus, che alternativamente si getteranno anche all’attacco da lontano, quindi c’è anche un buon supporto per cercare di rilanciarsi. Johann Van Zyl sarà invece la scorta di Ryan Gibbons, che nelle volate potrà dire la sua, con Amanuel Ghebreigzabhier pronto a fare esperienza.
EF – Drapac
Arrivato al Tour con grandi ambizioni, Rigoberto Uran ha dovuto abbandonare i sogni di gloria sul pavé e da allora sostanzialmente si pensa a Vuelta e Mondiale. La preparazione non è stata ideale, ma il colombiano è tra i big quello che ha accumulato meno chilometri in stagione e questa freschezza potrebbe anche pagare. In squadra anche una seconda pedina con Mike Woods, che al Giro non ha trovato la fortuna che cercava, ma che resta valida alternativa, con la possibilità, assieme a corridori come Dani Moreno e Pierre Rolland, di prendersi qualche libertà per giocarsi un successo parziale. Assieme a Mitch Docker, similmente Simon Clarke e Sebastian Langeveld avranno prevalentemente ruoli di supporto, anche per il velocista designato Tom Van Aesbrock, ma potrebbero avere qualche spazio per cercare gloria personale.
Katusha – Alpecin
Il Tour de France non è andato esattamente come sperato e Ilnur Zakarin ora punta nuovamente sulla Vuelta per confermarsi ad altissimi livelli. Terzo lo scorso anno, il russo non sembra in grado di fare il salto di qualità, ma ripetersi è comunque un obiettivo importante sul quale lavorare. In suo supporto Ian Boswell e Tiago Machado, nonché il fido Pavel Kochetkov, mentre maggiore spazio probabilmente avrà José Gonçalves, le cui caratteristiche ben si sposano con molte tappe della rassegna di fine estate. L’esperto Reto Hollenstein sarà invece la chioccia per la pianura e le frazioni intermedie, nelle quali Maurits Lammertink e Jonathan Restrepo potrebbero gettarsi nella mischia.
LottoNL – Jumbo
Doppio capitano per la formazione neerlandese, che con George Bennett e Steven Kruiswijk propone una coppia molto interessante, al fianco della quala il giovane Sepp Kuss vorrà a sua volta emergere dopo le ottime prestazioni recenti. Apparsi entrambi ad alti livelli a Giro e Tour, per loro la Vuelta è territorio di conferme, nel quale ribadire di poter essere con i migliori in salita e, conseguentemente, nella generale. Con anche Danny Van Poppel da scortare nelle frazioni pianeggianti, per i vari Lars Boom, Floris De Tier, Tom Leezer e Bert-Jan Lindeman non resta molto spazio, anche se è probabile che li vedremo in qualche tentativo dalla distanza.
Team Sky
Dopo i trionfi a Giro e Tour, per la corazzata britannica sembra più difficile emergere. David De La Cruz ha l’arduo compito di non far rimpiangere Froome e Thomas, guidando una selezione comunque molto interessante, che se non riuscirà a primeggiare in classifica ha comunque molti elementi in grado di ottenere risultati parziali. Michal Kwiatkowski è in preparazione al Mondiale, ma chissà che non possa ancora sorprendere, anche considerando molti arrivi a lui adatti. Discorso praticamente identico per Sergio Henao, che troverà spesso salite per i suoi agili denti. Le promesse Tao Geoghegan Hart e Pavel Sivakov saranno prima di tutto al servizio della squadra, ma se dovesse mancare un riferimento di classifica, non ci sarà da sorprendersi nel vederli all’attacco a loro volta. Infine, grazie a Salvatore Puccio e Dylan Van Baarle, la formazione inglese potrebbe farsi vedere anche nelle frazioni più piane.
Team Sunweb
Con appena 22 giorni e 2882 chilometri accumulati in stagione, Wilco Kelderman si presenta come il corridore con meno corse quest’anno. Un’arma a doppio taglio che ne fa il meno preparato, ma anche potenzialmente il più fresco in assoluto. Quarto la passata stagione, sempre reduce da una preparazione complicata, quest’anno per lui l’arduo compito di ripetersi in condizioni complicate. Improbabile, ma non impossibile. Al suo fianco una selezione molto giovane con i vari Jai Hindley, Michael Storer, Mike Teunissen, Martijn Tusveld ben contorniati comunque dagli esperti Johannes Frohlinger e Simon Geschke. Per le volate, l’uomo di riferimento è Max Walscheid, promessa ancora incompiuta ma volenterosa.
Trek – Segafredo
La formazione statunitense ha uomini per ogni terreno. Dalle grandi montagne con Bauke Mollema e Gianluca Brambilla alle volate con Giacomo Nizzolo, la squadra a stelle e strisce può essere protagonista praticamente ogni giorno grazie anche a un cronoman solido come Matthias Brandle, che non disdegna anche la fuga nelle tappe intermedie, e a un corridore completo come Fabio Felline, che nelle frazioni miste può essere fra i più pericolosi. Assieme a loro l’esperto Markel Irizar, l’esordiente Nicola Conci e il versatile Kiel Reijnen, pronti a faticare come a cercare a loro volta qualche spiraglio per farsi vedere.
UAE Team Emirates
Tra i grandi delusi non manca Fabio Aru, uscito malconcio da un Giro in cui non era mai stato sé stesso. Il campione del 2015 si presenta così in Spagna con grande voglia di riscatto, ma senza sapere realmente il suo stato di forma avendo partecipato ad appena due corse da maggio dopo un lungo stop per riprendersi. In squadra comunque una seconda punta di assoluto livello come Daniel Martin, autore di un buon Tour, che sembra ancora più adatto al percorso. Assieme a loro una selezione improntata soprattutto sulle salite con Valerio Conti, Vegard Stake Laengen, Simone Petilli ed Edward Ravasi (che vedremo probabilmente spesso a turno in fuga) in grado dunque di dare una mano ai capitani. Per le volate invece la carta principale è Simone Consonni, che cercherà di farsi spazio nelle posizioni di vertice con Sven Erik Bystrom in supporto.
Burgos – BH
Primo grande invito per la formazione spagnola che, neopromossa come Professional, proverà soprattutto a farsi vedere in fuga. Gli uomini di punta sono chiaramente José Mendes, Jetse Bol e Jordi Simon. Cacciatori di tappe, con la possibilità di farsi vedere in salita, i primi due sono gli unici ad aver già affrontato un GT in carriera (il portoghese anche con discreto profitto, non solo visibilità), mentre lo spagnolo è la carta migliore per gli arrivi intermedi con il suo spunto veloce e la sua resistenza, anche se non si è mai confrontato su palcoscenici così importanti. Assieme al loro un manipolo di volenterosi faticatori e attaccanti composto da Oscar Cabedo, Jesus Ezquerra, Diego Rubio e Pablo Torres.
Caja Rural – Seguros RGA
Ormai habitué della corsa, a cui partecipa inenterrottamente dal 2012, la formazione navarra si presenta ancora una volta con una selezione aggressiva, che punterà alle fughe a caccia di successi parziali, lottando anche come spesso accaduto per la maglia a pois. L’uomo di riferimento è chiaramente Sergio Pardilla, che nelle ultime due stagioni è stato il migliore dei suoi con una discreta classifica a ridosso dei 15, risultato che proverà a ripetere. Intorno all’esperto spagnolo ruoteranno dunque gli altri uomini, specialmente all’attacco, ovvero Alex Aranburu, Lluis Mas Antonio Molina, Cristian Rodriguez e Nelson Soto, con il giovane Nick Schultz che potrebbe farsi a sua volta notare.
Cofidis Solutions Crédits
La formazione francese si presenta quasi con la sua formazione tipo in quella che è una delle corse più importanti della sua stagione, che spesso gli ha sorriso, anche se meno nel passato più recente. Dopo le diatribe interne, culminate nell’assenza dal Tour, Nacer Bouhanni arriva con grandi motivazioni alla corsa iberica, nella quale provare a rimpinguare il bottino del 2014, quando conquistò due tappe. Se il francese sarà il leader in pianura, in montagna spazio ai fratelli Herrada, pronti a sgomitare con i big per un successo di tappa e il miglior risultato finale possibile a Madrid. Corridori votati all’attacco, così come i vari Luis Angel Maté e Stéphane Rossetto, cercheranno di mostrare al meglio una maglia che per l’occasione, prevalentemente in supporto ai capitani, indosseranno anche Loic Chetout, Mathias Le Turnier e Kenneth Vanbilsen.
Euskadi – Murias
I baschi tornano in un grande giro dopo cinque anni. Non è la stessa struttura societaria, che attualmente ha licenza continental, ma è un amarcord che farà piacere ai tanti tifosi e appassionati. Guidati dal completo Eduard Prades, unico del team ad aver già corso un GT, e dal giramondo Jon Aberasturi avranno come obiettivo primario quello di animare la corsa con azioni dalla lunga e media distanza. Affiancati a Oscar Rodriguez ed Hector Saez, nomi come Aritz Bagues, Mikel Bizkarra, Garikoitz Bravo, Mikel Iturria sono pronti a rilanciare l’onda basca nelle fughe di uno dei palcoscenici più importanti a livello mondiale.
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